Tra storia e leggenda
“…a Soave, lungo la via Porta Vicentina, si trova il Palazzo dei Conti Sambonifacio che prospetta a mezzogiorno la corte Pittora, così denominata dalla nobile famiglia Pittore di Verona la quale, come si opina, fece erigere tale fabbricato passato poi in proprietà dei Conti Sambonifacio… Nel suo interno, al piano terreno, vi sono i primitivi archivolti reali, con cantinoni sotterranei, ove esistono cunicoli segreti, i quali, si vuole, fossero in comunicazione col castello di Soave…”
Sulla facciata nord dell’edificio un’epigrafe riporta i versetti mediani del Salmo 114 della Bibbia, versetti ripresi dai Cavalieri Templari che ne fecero il loro motto: « Non Nobis, Domine, Non Nobis, Sed Nomine Tuo Da Gloriam ».
“Non a noi, o Signore, non a noi, ma al tuo nome da’ gloria”.
La storica e suggestiva cantina sotterranea dall’inconfondibile volta a botte, interamente realizzata in mattoni di cotto fugati con malta di calce, è oggi il luogo in cui avviene il processo di affinamento del Recioto di Soave Classico e dove si trova l’ingresso del leggendario passaggio segreto. Si narra che l’antico passaggio, il cui ingresso è ancora oggi visibile, fungesse da collegamento con il Castello stesso. Proprio per questo motivo l’azienda vitivinicola venne chiamata “Cantina del Castello“.