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Cantina del Castello

La primavera è arrivata e le temperature sono ideali per noi e per le nostre vigne che hanno da poco terminato la fase del pianto.

Ma quali sono le fasi vitali di una pianta di vite?

Come tutte le forme viventi anche le piante hanno il loro ciclo vitale. Nel nostro caso, parlando di vite, possiamo individuare nel momento dell’impianto la “nascita” della pianta.

Sia nel caso si tratti di una porzione di tralcio, sia di una barbatella innestata, il ciclo di vita della vite segue poi le medesime fasi.

In primo luogo la vite, dal momento dell’impianto fino ai suoi primi tre anni, attraversa una fase non produttiva. Le tempistiche di inizio produttività della vite (1-3 anni) possono variare in base al tipo di forma d’allevamento adottato. Già il secondo anno in ogni caso la pianta produce una piccola quantità di uva.

Dopo il terzo anno la vite raggiunge uno sviluppo tale da consentirle di iniziare a produrre con la massima vigoria il proprio frutto: l’uva. La produttività da questo momento in poi per circa 20-25 anni si mantiene costante.

Raggiunti poi i 30-40 anni la pianta si trova in un periodo di vecchiaia dove la produttività inizia a diminuire.

Entrando più nello specifico la vite, così come altre piante, segue anche un ciclo annuale/stagionale.

Ciclo annuale della vite

L’anno della vite inizia verso fine marzo quando avviene la riattivazione cellulare che si manifesta con il pianto. Il nome prende origine dal fatto che nel punto in cui vengono potati i tralci si vede fuoriuscire un liquido (linfa) che è formato prevalentemente da zuccheri.

Alla fase del pianto segue poi il germogliamento e dunque la nascita delle prime gemme che germogliano e crescono di circa 1-2 cm al giorno fino a metà giugno. In questa fase di germogliamento sono tre i fattori importanti da considerare e che incidono sullo sviluppo della pianta: fattori ambientali (la temperatura e disponibilità idrica su tutti); fattori biotici (posizione delle gemme e vigoria della pianta); tecniche di coltivazione (forma allevamento, densità impianto e potatura).

A maggio inoltrato la pianta fiorisce. Il fiore della vite è tecnicamente un’infiorescenza a grappolo. Questi fiorellini bianchi e molto profumati nella seconda metà di giugno “allegano” ovvero si trasformano in frutti. Fioritura e allegagione sono due fasi molto delicate e influenzate pesantemente dagli eventi atmosferici.

Verso la metà di luglio inizia l’invaiatura che identifica la fase di presa di colore dei grappoli. Questa fase interessa principalmente l’uva a bacca nera e, oltre alla presa di colore, durante questa fase vi è anche la maturazione del frutto e dunque la concentrazione zuccherina e acida.

Nel periodo di settembre/ottobre (ma per alcuni vitigni precoci già a fine agosto) si entra nella fase della raccolta.

Tale periodo può variare in base alla tipologia di uva e di vino che si andrà a produrre. Per i vini spumanti la raccolta sarà leggermente anticipata in quanto si ricerca maggiore acidità, per i vini per i quali si vogliono caratteristiche di maggior struttura e grado alcolico, posticipata in modo da avere un grado zuccherino maggiore.

L’ultima fase annuale è la stagione invernale che viene definita come dormiente in quanto la vite in questo periodo cessa qualsiasi tipo di attività cellulare e vegetativa, le foglie cadono e la pianta si riposa fino alla prossima primavera dove il ciclo riprenderà. In questa fase la pianta viene potata ed i tralci rimasti posizionati e legati, pronti per la prossima annata.

Le nostre viti hanno appena iniziato la fase di germogliamento e siamo davvero emozionati per questa nuova annata in arrivo!

Ci auguriamo sia tanto bella quanto il 2020!

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Ciclo della vite

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